
Articolo di Annamaria Niccoli
1 giugno 2025
La famiglia di Martina Carbonaro, la 14enne uccisa ad Afragola (Napoli) dall’ex fidanzato con una pietra, è stata oggetto di gravi insulti e accuse infamanti su un profilo TikTok. Frasi che hanno accompagnato un video nel quale si attribuiva ai genitori la responsabilità della morte della ragazza.
Il padre, Marcello Carbonaro, insieme al suo avvocato, Sergio Pisani, si è presentato in caserma per sporgere denuncia contro un un utente, del social TikTok, accusato di diffamazione.
La famiglia ha deciso di agire per vie legali, presentando una denuncia, al fine di tutelare la memoria di Martina e difendersi da attacchi ritenuti ingiusti e offensivi.
Le opinioni espresse dalla persona presente nel video, condivise tramite il canale social, di origine cinese, indicano una preoccupante tendenza a concentrarsi esclusivamente sulla segnalazione e il blocco dei profili utente che segnalano “contenuti inappropriati“. Nel frattempo, sembra trascurare la necessità di agire contro video e dirette streaming gravemente lesivi della dignità delle persone, in particolar modo delle donne, senza distinzione di età, se vive o morte. Un simile atteggiamento è una vergogna per l’intero panorama dei social media. Si tratta di una grave negligenza e di un’ingiustizia nei confronti degli utenti onesti delle piattaforme social.
Razzismo, linguaggio offensivo, insulti all’aspetto fisico non sono ammessi, in particolare nei confronti di persone emarginate o famiglie in lutto. “Questa è inciviltà“. L’integrità di chi cerca di vivere eticamente in situazioni di difficoltà e il rispetto dell’onore familiare sono valori fondamentali che prevalgono sull’ostilità e sulla superficialità.
Il fenomeno del razzismo “interno” tra Nord e Sud Italia è una questione storica, spesso alimentata da stereotipi infondati. La dignità delle persone non si misura in base allo status economico o alle caratteristiche fisiche.
“Non vado alla “Porta a Porta” con la maglietta.
Mia figlia aveva una relazione da due anni. Vuol dire che tua figlia prendeva i cazzi da quando aveva 12 anni e a 12 anni si sta a casa. Si studia che forse si va a fare sport. Non si va a fare i pompini e in mezzo alla strada nelle Cascine.
Purtroppo siete degli ignoranti di merda. Siete dei terroni.
Voi siete rimasti al Novecento perché siete delle bestie. Sapete cosa dobbiamo fare in Italia, la patente per procreare. Gli ignoranti non dovrebbero fare i figli. Se mi fai dei figli ti sterilizzo.
Perché i cani che io adoro e amo, sono meglio di voi perché poi vai a fare le fiaccolatevi. I miei coglioni! Tanto la ragazza è morta. Ma la ragazza correa, corre a voi, non sapete neanche che cazzo vuol dire.
La vita è legata al social della minchia. Voi dovete studiare ignoranti, ripeto in Italia Giorgia Meloni dovrebbe mettere la patente per chi può procreare. Se siete ignoranti non fate figli perché almeno non create degli altri ignoranti come voi”.
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