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Articolo di Annamaria Niccoli
25 maggio 2025
MESSAGGIO DEL SANTO PADRE LEONE XIV
AI PARTECIPANTI ALLA SECONDA CONFERENZA ANNUALE
SU INTELLIGENZA ARTIFICIALE, ETICA E GOVERNANCE D’IMPRESA
Il Santo Padre Leone XIV, nella sua seconda conferenza annuale sull’Intelligenza Artificiale,Santo Padre Leone XIV, ha sottolineato l’importanza di un approccio etico e responsabile all’IA, invitando a considerare il suo impatto sulla dignità umana e sul bene comune. La risposta di Leone XIV, che passa rapidamente dallo “stupore reverenziale” alle “domande più profonde” sulle implicazioni dell’IA, è caratteristica di un approccio integrato nella Chiesa. Papa Francesco aveva definito l’intelligenza artificiale “uno strumento entusiasmante e spaventoso”. Ora l’IA viene paragonata al fuoco, che “può portare luce e calore o può portare distruzione e oscurità”.
Vi sono altre descrizioni, che usano l’etichetta di “spada a doppio taglio”, promettendo enormi guadagni di produttività ma con “complessi dilemmi etici e sfide”. La tecnologia è moralmente neutrale per natura, avendo un potenziale ineguagliabile sia per il bene che per il male. Il suo valore morale è esclusivamente funzione dell’intenzionalità, della progettazione e del controllo umano. Leone XIV avrebbe quindi valutato l’IA non come intrinsecamente buona o cattiva, ma come uno strumento efficace la cui destinazione morale ultima è determinata dalle decisioni morali umane. Questo trascende un’ingenua valutazione “pro/contro” per raggiungere una comprensione esistenziale della responsabilità morale umana nel mondo della tecnologia. L’intelligenza umana, nella visione di Leone XIV, “non può essere ridotta alla mera acquisizione di fatti o alla capacità di svolgere compiti specifici”.
L’IA, con la sua “sofisticata capacità di svolgere compiti”, è priva della fondamentale “capacità di pensare” in senso umano. La dottrina del libero arbitrio sarebbe di fondamentale importanza. Essa viene identificata come una “caratteristica fondamentale dell’umanità”. Leone XIV avrebbe assunto una posizione ferma sul fatto che gli esseri umani non possano mai “cedere il nostro uso del libero arbitrio a un algoritmo” o lasciare che l’IA prenda decisioni morali o etiche per noi. In modo critico, i sistemi di IA sono descritti categoricamente come “non moralmente responsabili”. L’IA, per sua natura, “non può nutrire i cuori” né offrire una vera formazione spirituale, che implichi una reale interazione umana e la grazia divina. L’IA, per quanto meravigliose siano le sue capacità, “non può partecipare alla relazione divina che abbiamo con Dio né appropriarsi della profondità spirituale che Egli ha posto in noi”.
Anche se l’Intelligenza Artificiale fosse in grado di imitare l’empatia, “non può sentire autenticamente” il “cuore umano”. Leone XIV affermerebbe categoricamente che l’IA “deve servire l’umanità, rispettando la dignità unica e insostituibile di ogni persona umana”. Si insiste sul fatto che, sebbene la Chiesa accolga il progresso scientifico come una “collaborazione dell’uomo e della donna con Dio nel completamento della creazione visibile”, questa collaborazione è sempre subordinata all’essere “orientata al servizio della persona umana e del bene comune”. L’IA, quindi, non deve mai essere impiegata per “sfruttare, manipolare o escludere” uomini o gruppi di uomini. L’impatto sul lavoro e sulla disuguaglianza sociale sarebbe una preoccupazione fondamentale e seria per Leone XIV.
Mentre l’IA promette di rendere “il lavoro umano più efficiente”, ciò non dovrebbe avvenire a costo di costringere i lavoratori ad adattarsi ai ritmi e alle esigenze delle macchine, ma piuttosto plasmando le macchine per servire e integrare i lavoratori umani. Leone XIV avrebbe gravi riserve sul potenziale latente dell’IA di produrre nuove forme di povertà e aumentare l’attuale “divario digitale”. L’impatto dell’IA sull’identità umana e sulla questione stessa di cosa significhi essere umani è una profonda preoccupazione. Leone XIV avrebbe capito che l’intelligenza artificiale non è solo uno strumento esterno a noi, ma una forza che influenza profondamente la vita umana, la società e la conoscenza di sé
COMUNICARE N.SA. di Annamaria Niccoli 
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