
Articolo di Annamaria Niccoli
Art. del 13 agosto 2023
La Calabria, anticamente abitata da civiltà come gli Enotri, i Greci (con colonie come Crotone e Sibari), i Lucani e i Brettii, è ricca di siti archeologici unici. Tuttavia, negli anni 1970 e 1980, la regione fu colpita da un’intensa attività di saccheggio di tombe e siti antichi, favorita da una scarsa vigilanza e da una domanda globale di antichità.
Negli stessi decenni, il Getty Museum divenne un acquirente attivo di reperti antichi, spesso senza verificare rigorosamente la provenienza. Alcuni oggetti entrati nella collezione (statue, vasi, gioielli) sono stati successivamente collegati a scavi illegali in Italia, compresa la Calabria.
Negli anni 2000, inchieste italiane e americane (come quelle su trafficanti come Giacomo Medici) hanno rivelato che molti reperti del Getty erano stati trafugati da siti italiani. Ad esempio, il famoso Vaso di Sarpedonte(un cratere attico del V secolo a.C.) è stato restituito all’Italia nel 2006 dopo prove sulla sua provenienza illecita.
Sebbene non tutti i reperti calabresi nel Getty siano identificati pubblicamente, la regione è stata frequentemente citata nelle indagini per il traffico di antichità, data la presenza di necropoli e insediamenti greci particolarmente ambiti dal mercato nero.
Nel 1970 l’Italia ha ratificato la Convenzione UNESCO, che proibisce il commercio illecito di beni culturali, nel 1975, con la legge n. 873 del 30 ottobre pubblicata su Normattiva.
Tuttavia, molti reperti entrati al Getty prima di questa data sono stati contestati, con il governo italiano che ha sostenuto la proprietà statale su tutti i beni archeologici, indipendentemente dalla data di estrazione.
Il Getty ha spesso argomentato di aver acquistato reperti in “buona fede”, ma le indagini hanno dimostrato carenze nelle verifiche sulla provenienza. Questo ha portato a critiche sull’etica delle istituzioni museali che accettano oggetti senza documentazione chiara.
Purtroppo la lentezza della giustizia richiede anni di negoziati, analisi scientifiche e cause legali. Inoltre, alcuni musei sostengono che i reperti siano “salvati” grazie alla loro conservazione, opponendosi alla restituzione.
È un diritto che vengano restituiti i reperti alla Calabria, significa riconoscere il diritto delle comunità locali a preservare la propria storia e identità. La presenza di reperti in loco favorisce la ricerca archeologica e il turismo culturale, contribuendo all’economia locale. Musei calabresi come il Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria, che espone la famosa Statua del Filosofo e i Bronzi di Riace, dimostrano come il patrimonio possa essere valorizzato in situ.
Tre casi qui presentati illustrano situazioni emblematiche di traffico illecito e restituzione di reperti archeologici calabresi, riflettendo le complessità legali, etiche e diplomatiche che caratterizzano il dibattito internazionale sul patrimonio culturale. Di seguito un’analisi dettagliata:
1. Museo di Lione (2014). Restituzione della statua con documenti falsi. La statua, probabilmente risalente all’epoca greca (V-IV secolo a.C.), è stata acquistata dal museo francese senza una chiara documentazione sulla sua provenienza. Indagini condotte da autorità italiane e francesi hanno rivelato che i documenti attestanti una provenienza legale erano falsi, collegando l’oggetto a scavi illegali in Calabria. Dopo anni di negoziati e pressioni diplomatiche, la statua è stata restituita all’Italia nel 2014 e oggi è esposta in un museo calabrese o in deposito presso istituzioni italiane. Questo caso ha evidenziato la vulnerabilità dei musei europei a cadere vittima di truffe nel mercato nero delle antichità.
2. Museo Archeologico di Basilea (Svizzera).
La Testa di Basilea. Questa scultura in bronzo del V secolo a.C., considerata affine ai Bronzi di Riace, è stata acquistata dal museo svizzero nel 1960 da un mercante italiano, senza prove definitive sulla sua provenienza legale. Dopo decenni di polemiche, è stata restituita all’Italia nel 2021 e ora si trova al Museo Archeologico di Reggio Calabria.
Il museo svizzero è stato coinvolto anche in altre indagini su reperti di origine incerta, inclusi vasi attici e oggetti etruschi. Alcuni sono stati restituiti grazie alla collaborazione con il Comando Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale Italiano.
La Svizzera, non essendo parte della Convenzione UNESCO 1970 fino al 2003, ha storicamente adottato normative meno restrittive sul commercio di antichità, facilitando l’ingresso di reperti illeciti. Tuttavia, pressioni internazionali hanno spinto il paese a rafforzare le leggi negli ultimi anni.
3. Metropolitan Museum of Art (Met) di New York
Il cratere greco-arcaico nel 2017. Le autorità italiane hanno richiesto la restituzione di un cratere decorato con scene mitologiche, sospettato di provenire da una tomba saccheggiata in Calabria negli anni ’70/’80. Il Met, dopo un contenzioso legale, ha acconsentito alla consegna, riconoscendo lacune nella documentazione d’importazione.
Tra il 2011 e il 2023, il Met ha restituito circa 4.500 reperti contestati, inclusi vasi e statue calabresi, grazie alle indagini italiane su trafficanti come Giacomo Medici e Robert Hecht. Tutti questi reperti erano entrati nel museo negli anni ’70-’80 con certificazioni false. Il Met ora ha modificato le sue politiche, pubblicando online la provenienza dei reperti e collaborando con esperti internazionali.
Note:
1.https://www.finestresullarte.info/opere-e-artisti/opere-d-arte-rubate-da-nazisti-ecco-di-cosa-ha-bisogno-la-ricerca
2.https://www.gnewsonline.it/per-ritrovare-opere-darte-trafugate-ci-vogliono-diplomazia-e-indagini/
3.https://opinione.it/cultura/2019/07/24/ferdinando-fedi_firenze-palazzo-pitti-ministri-esteri-beni-culturali-italiani-tedeschi-restituzione-vaso-di-fiori-jan-van-huysum-wermacht/·(2019-07-24)
4.https://www.ledonline.it/acme/allegati/Acme-05-III-08-Rovati.pdf
5.https://www.journalchc.com/2019/05/22/il-tracciamento-dei-reperti-archeologici-trafugati-dallevento-delittuoso-al-recupero/·(2019-05-22)
6.https://www.ilgiornaledellarte.com/Articolo/Un-patrimonio-di-informazioni-irrinunciabile·(2024-04-27)
7.https://www.swissinfo.ch/ita/culture/la-pista-delle-opere-rubate-dai-nazisti-passa-dalla-svizzera/37186534·(2013-11-06)
8.https://www.journalchc.com/2020/03/18/i-traffici-di-opere-darte-nello-scenario-internazionale/·(2020-03-18)
9.https://www.dissipatio.it/rose-valland-arte-nazismo/·(2020-09-18)
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