Articolo di Annamaria Niccoli

3 agosto 2025

La strage alla stazione di Bologna del 2 agosto 1980, un evento che ha strappato 85 vite e ne ha ferite oltre 200, non è un evento isolato, ma l’apice di un disegno eversivo più ampio e intricato: “la strategia della tensione”. Questo approccio mira a generare un clima di terrore e instabilità nel Paese per manipolare l’opinione pubblica e l’assetto politico. La comprensione di questo contesto è essenziale per decifrare i misteri che ancora avvolgono uno degli episodi più oscuri della storia italiana.

Gli Anni di Piombo e il Disegno Eversivo

Gli anni Settanta, noti come “Anni di Piombo”, furono un periodo di profonda crisi per l’Italia. Il Paese fu teatro di violenti conflitti sociali e politici: le tensioni tra sindacati e imprenditoria si sovrapponevano all’emergenza di gruppi terroristici di opposte fazioni, come le Brigate Rosse a sinistra e i Nuclei Armati Rivoluzionari (NAR) a destra. In questo scenario, l’avvicinamento del Partito Comunista Italiano (PCI) al governo spaventò gran parte dell’establishment, sia nazionale che internazionale, alimentando il timore di un’instabilità politica.
La strategia della tensione rispondeva a un duplice obiettivo: seminare il caos per spingere l’opinione pubblica a invocare un governo forte e autoritario e disorientare le indagini attraverso attentati rivendicati in modo ambiguo o falsamente attribuiti a gruppi di estrema sinistra. Questo schema eversivo cercava di nascondere i veri mandanti, spesso protetti da “reti occulte”. La strage di Bologna, per la sua efferatezza e la scelta di un bersaglio civile, si inserisce perfettamente in questo disegno.

Le Verità Giudiziarie: Esecutori e Reti di Appoggio

Le indagini sulla strage di Bologna sono state lunghe e ostacolate da depistaggi. Le sentenze definitive hanno individuato gli esecutori materiali in Valerio Fioravanti e Francesca Mambro, terroristi neofascisti dei NAR. Nonostante abbiano sempre negato il loro coinvolgimento nella strage, pur ammettendo altri crimini, le condanne hanno rappresentato un punto fermo della verità giudiziaria. Tuttavia, i tribunali hanno chiarito che i due non agirono da soli, ma furono supportati da una “struttura di appoggio” esterna, definita “occulta” o “deviata”, che includeva elementi della criminalità organizzata, dei servizi segreti e di circoli neofascisti.
Il ruolo di questa rete di appoggio è cruciale. Le indagini hanno ipotizzato che la strage facesse parte di un piano più vasto, con possibili collegamenti internazionali legati alla cosiddetta “pista nera”, volta a destabilizzare i Paesi occidentali. L’Italia, con la sua posizione strategica e la forte presenza del PCI, era considerata un anello debole e, di conseguenza, un bersaglio privilegiato.

Il Ruolo Cerniera della Banda della Magliana

La Banda della Magliana non è stata condannata per l’esecuzione materiale della strage, ma le indagini hanno dimostrato il suo ruolo cruciale come “organizzazione cerniera”. I suoi legami con il terrorismo neofascista dei NAR, i servizi segreti deviati e la loggia P2 sono stati ampiamente documentati.
La Banda avrebbe fornito supporto logistico e finanziario ai terroristi, agendo come una vera e propria holding criminale in grado di finanziare attività eversive. Si ipotizza anche un suo coinvolgimento nella fornitura dell’esplosivo, il Compound B, un composto militare non facilmente reperibile. Infine, esponenti della Banda, come Massimo Carminati, furono attivamente coinvolti in operazioni di depistaggio, come quella del “falso ritrovamento della valigia”, organizzata dai servizi segreti per incriminare la sinistra eversiva e allontanare i sospetti dalla destra neofascista. La Banda della Magliana era, in sintesi, un braccio operativo di una rete di potere più ampia, che offriva protezione in cambio di azioni criminali.

Lo “Stato nello Stato”: la P2 e i Servizi Segreti

L’indagine sul ruolo dei servizi segreti e della loggia massonica P2 è fondamentale per decifrare la strage. I magistrati bolognesi, sin da subito, misero sotto accusa Licio Gelli, Gran Maestro della P2, e ufficiali del SISMI (ex SID) il servizio di sicurezza militare. L’idea era che un attentato di tale portata non potesse essere opera di terroristi isolati, ma richiedesse una “regia” complessa e un alto livello di supporto logistico e finanziario.
La P2, scoperta nel 1981, non era una semplice associazione massonica, ma un vero e proprio “Stato nello Stato” con l’obiettivo di sovvertire l’ordine costituzionale attraverso il “Piano di rinascita democratica”. Il suo scopo era creare un clima di terrore per spingere l’opinione pubblica a chiedere un governo autoritario. La P2, con le sue ramificazioni in politica, magistratura, forze armate e servizi segreti, rappresentava il centro di controllo in grado di dirigere, finanziare e depistare le indagini.
Le inchieste parlamentari e giudiziarie hanno confermato il ruolo di depistaggio di settori deviati dello Stato. La condanna di ufficiali del SISMI per aver tentato di sviare le indagini ha dimostrato che una parte dell’apparato statale agì attivamente per nascondere la verità. L’incontro, documentato, tra Licio Gelli e l’alto dirigente del SISMI Elio Cioppa al momento dei primi arresti per la strage, rappresenta un indizio cruciale di questa rete di relazioni occulte e di una preoccupazione condivisa per non far risalire le indagini ai veri mandanti.

La Scoperta della Lista P2: L’Infiltrazione dello Stato

La scoperta della lista P2 nel 1981, da parte dei magistrati Giuliano Turone, Gherardo Colombo e Ferdinando Pomarici, fu una vera e propria “bomba” politica. La lista conteneva i nomi di quasi mille persone, inclusi i vertici delle forze armate, funzionari della magistratura, giornalisti e, soprattutto, i capi dei servizi segreti.
Questa scoperta dimostrò che una struttura segreta eversiva aveva infiltrato le istituzioni italiane a tutti i livelli, minando la sovranità dello Stato. La presenza di vertici dello Stato nella P2 spiegava i depistaggi e le difficoltà incontrate nelle indagini sui delitti degli Anni di Piombo. Le dichiarazioni di Giuliano Turone, secondo cui la “matrice della Strage di Bologna è accertata”, si basano proprio sulla condanna per depistaggio di questi ufficiali del SISMI, un fatto giudiziariamente provato che dimostra come settori dello Stato abbiano agito per insabbiare la verità.

Ostruzionismo Istituzionale e Nuove Verità Giudiziarie

La ricerca della verità sulla strage di Bologna è stata una lunga e faticosa battaglia, combattuta su più fronti. L’applicazione del segreto di Stato ha rappresentato per decenni un ostacolo insormontabile, alimentando il sospetto di un coinvolgimento di “strutture profonde” dello Stato. Sebbene la declassificazione parziale dei documenti, avviata nel 2021, sia un passo storico, la legge che estende la tutela dei documenti fino al 2050 mostra una persistente ambiguità istituzionale.
Il primo processo vide l’assoluzione degli imputati legati ai servizi segreti e alla P2, un duro colpo per la giustizia. La svolta arrivò nel 1998, quando la Corte di Cassazione accertò che i servizi segreti avevano operato “manovre di depistaggio”, riconoscendo l’esistenza di un’ostruzione sistematica.
A distanza di oltre quarant’anni, un nuovo capitolo giudiziario si è aperto con la condanna definitiva all’ergastolo di Paolo Bellini per concorso nella strage. L’ex esponente di Avanguardia Nazionale, è stato riconosciuto come il “quinto uomo” presente in stazione. La sua condanna, basata su un complesso di prove indiziarie e nuove testimonianze, ha ampliato il quadro degli esecutori, rafforzando l’ipotesi di una rete eversiva ben più vasta e articolata. Il presunto coinvolgimento del procuratore capo di Bologna dell’epoca, Ugo Sisti, in un’operazione di depistaggio in suo favore, testimonia ancora una volta la fitta rete di connivenze che ha ostacolato la ricerca della verità per decenni.
In conclusione, la strage di Bologna non è solo un atto di terrorismo, ma un’operazione complessa in cui terrorismo, criminalità organizzata, servizi segreti deviati e potere occulto hanno agito in un’unica, tragica, sinergia.


Fonte:

https://www.senato.it/show-doc?leg=19&tipodoc=Resaula&id=1462376&idoggetto=0&part=doc_dc-ressten_rs-gentit_isaniaodg-intervento_randopdidp·(2025-07-01)
Resoconto stenografico della seduta n. 322 del 01/07/2025 – Senato

https://ilmanifesto.it/strage-di-bologna-lultima-sentenza-lergastolo-per-bellini-e-definitivo·(2025-07-02)

https://roma.corriere.it/notizie/cronaca/23_agosto_07/strage-di-bologna-cos-e-successo-le-condanne-di-francesca-mambro-e-valerio-fioravanti-i-depistaggi-e-le-altre-piste-9daeeb69-2f5e-4e85-9374-97e29089cxlk.shtml·(2023-08-07)

https://ilmanifesto.it/la-strage-lo-stato-i-fascisti-bologna-la-verita-oltre-il-labirinto

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https://stragi.it/archivio/doc/663.pdf

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https://www.giustiziainsieme.it/it/diritto-e-societa/3585-la-strage-di-bologna-e-una-strage-fascista-morena-plazzi

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https://stragi.it/nar

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https://www.fondazionescuolapatrimonio.it/wp-content/uploads/2018/10/Verso_un_censimento_delle_fonti_sulla_P2_Governali.pdf

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https://www.rai.it/programmi/report/amp/news/2020/07/Esclusivo-le-carte-inedite-sulla-Strage-di-Bologna-Gli-agenti-di-influenza-americani-e-lalleanza-tra-Gelli-neofascisti-e-Sismi-c1ca2727-e696-472a-97cf-91063e95e397.html

https://www.articolo21.org/2021/03/40-anni-fa-la-scoperta-della-lista-p2-ma-i-suoi-tentacoli-avvolgono-ancora-la-nostra-democrazia/·(2021-03-16)

https://cgiltoscana.it/2021/03/14/p2-40-anni-fa-la-scoperta-della-loggia-segreta-il-17-marzo-1981-in-uffici-di-gelli-rinvenuta-lista-962-iscritti/·(2021-03-14)

https://www.ilfattoquotidiano.it/2021/03/11/p2-massoni-e-misteri-40-anni-fa-la-scoperta-della-loggia-coperta-guidata-da-licio-gelli-da-villa-wanda-alla-strage-di-bologna-la-storia/6130207/·(2021-03-11)

https://storia.camera.it/img-repo/ods-lod/commissioni/volumi/P2/IX/INDICI.pdf

https://www.focus.it/cultura/storia/licio-gelli-morto

https://www.raiplaysound.it/articoli/2022/09/Lo-stato-parallelo-65943b4b-27fd-484b-8923-403fd1a41982.html·

https://riforma.it/2025/03/18/il-17-marzo-del-1981-partiva-lindagine-sulla-loggia-p2/·(2025-03-18)

https://ilmanifesto.it/strage-di-bologna-ergastolo-a-paolo-bellini-il-quinto-attentatore

https://www.rai.it/programmi/report/amp/news/2023/06/arrestato-Paolo-Bellini-un-anno-fa-fu-condannato-all-ergastolo-per-strage-di-Bologna-feed14d4-0b35-4281-ad08-b79b691fefba.html

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