Articolo di Annamaria Niccoli

del 11 settembre 2025

La persistenza indisturbata della rete criminale nota come ‘Dipreisti’ operante su piattaforme private come Telegram va oltre il semplice fatto di cronaca.

Continua la persistente e indisturbata presenza della rete criminale nota come “Dipreisti”, su piattaforme come Telegram, specializzata in pedopornografia e revenge porn. L’attività è definita dalla Polizia Postale come una vera e propria “associazione per delinquere” con una struttura gerarchica (Promotori, Amministratori, Fornitori e Clienti).

L’Associazione Meter di don Fortunato Di Noto denuncia da tempo che i Dipreisti monetizzano sistematicamente l’orrore, vendendo materiale scioccante (anche riguardante neonati) a prezzi altissimi, gestendo abbonamenti per l’accesso a canali privati e usando lo “scambio mino” come valuta per ottenere nuove immagini.
Nonostante le operazioni di polizia (come quella del 2023/24 con 300 agenti infiltrati, 159 gruppi smantellati e 432 persone identificate), la rete continuamente si ricrea tramite bot e “canali di riserva”, dimostrando di essere un fenomeno distribuito in tutto il territorio nazionale.

Il lavoro e gli sforzi investigativi sono vanificati da gravi carenze complessive:
– La difesa della Privacy. La tutela della privacy dei presunti criminali è anteposta proceduralmente alla protezione delle vittime. Questo impedisce alle Forze dell’Ordine l’accesso rapido agli Indirizzi IP, costringendo gli inquirenti a lungaggini burocratiche (come le rogatorie internazionali) che permettono ai criminali di cancellare le prove e rigenerare il network.
– La piattaforma Telegram, grazie all’elevata garanzia di anonimato, agevola la rete criminale e il suo rifiuto di cooperare pienamente con le autorità, così va configurandosi  una complicità indiretta da sanzionare.

È cruciale garantire un accesso immediato e prioritario ai dati sensibili, come i codici IP, superando gli ostacoli burocratici. L’obiettivo primario non deve limitarsi all’arresto dei singoli fruitori, ma deve procedere  alla distruzione sistemica e totale dell’intera struttura criminale che orchestra la monetizzazione e la rigenerazione della rete.
Fino a quando la garanzia dell’anonimato digitale sarà anteposta alla tutela dei minori, l’attività dei “Dipreisti” è destinata a espandersi.

  Quando le indagini riescono a risalire all’identità degli utenti, emerge una trasversalità sociale:
Le persone identificate (spesso per la detenzione di materiale) includono, come emerso da operazioni passate, impiegati, operai, pensionati e persone provenienti da contesti sociali ordinari.
La rete non è localizzata, ma è estesa su tutto il territorio nazionale (come città: Frosinone, Napoli, Milano, ecc.).

È fondamentale ricordare che la semplice detenzione di tale materiale costituisce di per sé un reato gravissimo (Articolo 600-ter c.p.).
Per ottenere accesso a materiale “esclusivo”, sono spinti a fornire a loro volta immagini che detengono illegalmente. In alcuni casi, come nel revenge porn, scambiano immagini intime di ex partner o, nel peggiore dei casi, di familiari o minori di cui hanno abusato direttamente.
I fruitori inviano richieste esplicite di materiale agghiacciante, comprese immagini che ritraggono adolescenti e neonati abusati.

Come viene sottolineato da don Fortunato Di Noto, l’indifferenza o la scarsa conoscenza pubblica di questa rete aiuta la sua espansione. Questi individui, spesso privi di precedenti penali, operano con la piena consapevolezza di far parte di un’aggressione organizzata che distrugge psicologicamente l’infanzia delle vittime.

“Si fa presente che il gruppo criminale Telegram “Dipreisti” non è stato fondato da Andrea Diprè, sebbene il nome del gruppo faccia un chiaro e macabro riferimento alla sua persona. La Polizia Postale e l’Associazione Meter hanno accertato che i “Dipreisti” sono un’organizzazione criminale dedita allo scambio e alla diffusione di pedopornografia e revenge porn. Il gruppo è un network criminale autonomo che ha sfruttato il nome di Andrea Diprè per motivi di dissimulazione e notorietà”.


Fonti:

– Associazione Meter Onlus: Dossier, Report Annuali (2019-2025)

– Polizia Postale e delle Comunicazioni (CNCPO): Dati operativi  (2024).


– Diritto Penale Italiano: Riferimenti agli Articoli 416 (Associazione per delinquere) e 600-ter/quater C.P. (Pedopornografia e detenzione di materiale pedopornografico).

https://www.gazzettaufficiale.it/atto/serie_generale/caricaArticolo?art.versione=3&art.idGruppo=59&art.flagTipoArticolo=1&art.codiceRedazionale=030U1398&art.idArticolo=600&art.idSottoArticolo=3&art.idSottoArticolo1=10&art.dataPubblicazioneGazzetta=1930-10-26&art.progressivo=0

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