
Articolo di Annamaria Niccoli
Nel panorama già drammatico del conflitto israelo-palestinese, un nuovo e inquietante dettaglio visivo si è imposto all’attenzione pubblica: una spilla dorata a forma di cappio. Indossato con orgoglio dai parlamentari di Otzma Yehudit, il partito di ultradestra guidato dal Ministro della Sicurezza Nazionale Itamar Ben Gvir, questo monile segna un punto di rottura radicale, trasformando la richiesta della pena di morte in un vero e proprio vessillo identitario.
La spilla non è solo un ornamento, ma un messaggio politico gelido e inequivocabile: la condanna a morte del popolo nemico. Durante una recente seduta del Comitato per la Sicurezza Nazionale, i rappresentanti del partito di Ben Gvir hanno esibito il cappio per ribadire il sostegno a un disegno di legge che introduca la pena capitale per i palestinesi accusati di terrorismo.
“Il cappio serve a ricordare che “i terroristi meritano di morire“. Lo stesso Ben Gvir ha rincarato la dose, descrivendo la forca come “una delle opzioni” sul tavolo, affiancandola alla sedia elettrica o all’eutanasia per l’eliminazione fisica dei detenuti.
Vedere il cappio esposto vicino ai checkpoint o durante le operazioni militari svolge una precisa funzione di intimidazione psicologica. È un atto di deumanizzazione che punta a dire ai palestinesi che non esiste spazio per il dialogo, ma solo per una “giustizia sommaria” che ignora i processi legali internazionali. Il messaggio rivolto alla popolazione di Gaza e della Cisgiordania è univoco e brutale: “Questa è l’unica fine che vi aspetta”.
Il dibattito sulla spilla si inserisce in un contesto carcerario sempre più critico. Ben Gvir si è dichiarato “orgoglioso“ delle condizioni imposte ai prigionieri palestinesi sotto il suo mandato, citando il dato record di 110 decessi avvenuti nelle strutture carcerarie. “Non si è mai verificato nulla di simile dalla fondazione dello Stato“. Il Ministro, rivendica con fermezza il clima di estrema durezza instaurato.
Le organizzazioni per i diritti umani hanno immediatamente denunciato l’uso di questo simbolo, definendolo una chiara incitazione al genocidio.
- https://www.facebook.com/annamaria.niccoli
- https://www.tiktok.com/@annamarianiccoli?lang=it-IT
- https://x.com/AnnamariaN25704
Lascia un commento