Fabrizio Corona all’uscita dall’aula dove si è svolto l’interrogatorio (Fasani/Ansa)

Articolo di Annamaria Niccoli

23 dicembre 2025

“SUL CASO ALFONSO SIGNORINI CODACONS PRESENTA ESPOSTO A PROCURA DI MILANO, AGCOM E GARANTE PRIVACY”

Il confine tra gestione privata dei contenuti televisivi e obblighi di trasparenza pubblica è al centro dell’esposto presentato dal Codacons, congiuntamente all’Associazione Utenti dei Servizi Radiotelevisivi. La vicenda, che vede coinvolti Alfonso Signorini e Fabrizio Corona, è approdata sul tavolo della Procura della Repubblica di Milano, dell’AGCOM e del Garante per la Privacy, segnando un passaggio critico dal dibattito mediatico al vaglio delle autorità competenti.
L’iniziativa legale muove da una premessa fondamentale: la televisione, pur se gestita da operatori privati, esercita una funzione di rilievo sociale e utilizza risorse che impongono il superamento della logica del “feudo privato”. Se storicamente il dietro le quinte è stato percepito come uno spazio d’arbitrio basato su rapporti personali e intuizioni individuali, il quadro normativo attuale impone oggi standard di correttezza e legalità che si estendono a tutte le fasi produttive, inclusi i processi di casting.
L’esposto articola le proprie contestazioni su tre direttrici principali, volte a verificare se il sistema radiotelevisivo operi nel rispetto dell’interesse pubblico:

La Funzione Pubblica dell’Intrattenimento: Richiamando il TUSMA (Testo Unico dei Servizi di Media Audiovisivi), le associazioni sottolineano come i reality show contribuiscano a formare il costume sociale. Ne consegue che le selezioni dei partecipanti debbano garantire parità di trattamento e criteri trasparenti, evitando che l’accesso al mezzo televisivo sia condizionato da dinamiche occulte.

Tracciabilità e Procedure Aziendali: Sotto il profilo della responsabilità societaria (D.Lgs. 231/2001) e della protezione dei dati personali, viene contestato l’uso di “contatti diretti e informali”. L’impiego di canali privati (come chat e messaggi personali) per finalità professionali impedirebbe la verifica dei processi, esponendo il sistema al rischio di favoritismi o pressioni indebite.

Deontologia ed Etica Professionale: Il documento pone l’accento sulla necessaria distinzione tra ruolo professionale e interessi personali. L’ipotesi al vaglio è che la visibilità televisiva possa essere stata utilizzata come strumento di influenza privata, configurando una potenziale violazione dell’etica professionale.

La tesi sostenuta dal Codacons definisce il “dietro le quinte” non come una zona franca, ma come un ambito soggetto a un preciso contratto sociale con il pubblico. L’intervento delle Autorità garanti e della Procura di Milano mira ora a fare chiarezza sulla sussistenza di eventuali profili penalmente rilevanti o violazioni amministrative, con l’obiettivo di garantire che le produzioni televisive si uniformino a standard di trasparenza e legalità certi e verificabili.

CODACONS:

“Sulla vicenda che ha visto in questi giorni protagonisti Fabrizio Corona e Alfonso Signorini il Codacons, congiuntamente all’Associazione Utenti dei Servizi Radiotelevisivi, ha presentato oggi un esposto alla Procura della Repubblica di Milano, nonché all’Agcom e al Garante per la privacy, chiedendo di fare chiarezza sulle notizie emerse nelle ultime ore.
Una segnalazione – spiegano le due associazioni – formulata nell’esclusivo interesse degli utenti dei servizi media-audiovisivi, degli aspiranti partecipanti a programmi televisivi di intrattenimento e, più in generale, dell’interesse pubblico alla trasparenza, correttezza e legalità del sistema radiotelevisivo nazionale.
“Secondo quanto riportato da numerosi organi di informazione, sarebbero emerse accuse pubbliche circa l’esistenza di meccanismi opachi nei processi di casting di programmi reality, caratterizzati dall’ utilizzo di contatti diretti e informali tra soggetti apicali del sistema televisivo e aspiranti concorrenti; dalla commistione tra sfera professionale e relazioni personali nonché dal potenziale condizionamento delle possibilità di accesso ai programmi in assenza di criteri di selezione formalizzati, trasparenti e verificabili – si legge nell’esposto del Codacons – Le circostanze richiamate dalle notizie di stampa arriverebbero ad assumere rilievo congiunto sotto il profilo della regolazione del settore audiovisivo e della protezione dei dati personali. Sotto il primo profilo, parrebbe opportuno evidenziare come i fornitori di servizi media audiovisivi siano tenuti, ai sensi del Testo unico dei servizi di media audiovisivi e radiofonici (D.Lgs. n. 208/2021), al rispetto dei principi di correttezza, trasparenza, lealtà e responsabilità editoriale, in ragione dell’impatto sociale dei contenuti diffusi e della funzione di interesse generale svolta dal mezzo televisivo. Tali principi non possono ritenersi circoscritti alla sola fase di messa in onda del prodotto audiovisivo, ma devono necessariamente estendersi anche alle fasi di ideazione, produzione e selezione dei contenuti e dei soggetti che vi partecipano, incluse le procedure di casting”.
“In un contesto caratterizzato da una marcata asimmetria di potere tra selezionatori e aspiranti partecipanti, il rispetto della normativa privacy assume un rilievo rafforzato, poiché il rischio di condizionamenti indebiti o di utilizzi distorti dei dati personali risulta oggettivamente accentuato. Ne discenderebbe, dunque, la necessità di verificare se le procedure di casting adottate prevedano presidi organizzativi adeguati, separazione tra canali personali e istituzionali, tracciabilità delle comunicazioni e piena consapevolezza degli interessati circa le modalità di trattamento dei loro dati”.
Per tali motivi Codacons e Assourt hanno chiesto anche alla Procura di Milano di verificare la sussistenza di eventuali ipotesi penalmente rilevanti, considerato che “le circostanze rappresentate dalla stampa – ove confermate – potrebbero astrattamente evocare profili di rilievo penale, in particolare in relazione all’eventuale abuso di posizione o di relazioni di potere; alla possibile lesione della libertà di autodeterminazione della persona nonché a condotte idonee a integrare fattispecie penalmente rilevanti”.


» TV: SU CASO ALFONSO SIGNORINI CODACONS PRESENTA ESPOSTO A PROCURA DI MILANO, AGCOM E GARANTE PRIVACY.        https://share.google/7AVDOXyo4bjKV1iDb

Lascia un commento

Quote of the week

"People ask me what I do in the winter when there's no baseball. I'll tell you what I do. I stare out the window and wait for spring."

~ Rogers Hornsby