
Articolo di Annamaria Niccoli
6 luglio 2025
Bruno, un bloodhound specializzato nell’individuazione di persone (definito “molecolare” per le sue capacità olfattive avanzate), è stato un cane da soccorso dell’Unità Cinofila Endas operativo a Taranto. Addestrato in Svizzera e originario del Belgio, ha dedicato la sua vita a salvare vite umane e a proteggere gli animali, diventando un simbolo di coraggio e dedizione. La sua tragica morte, causata da un wurstel avvelenato con chiodi, ha scosso l’Italia intera, suscitando indignazione e un’ondata di solidarietà verso il suo addestratore e la comunità che lo aveva visto operare.
Bruno ha partecipato a operazioni complesse per ritrovare anziani dispersi, vittime di incidenti e individui intrappolati in situazioni di emergenza. Le sue capacità olfattive hanno permesso di localizzare persone in contesti difficili, spesso in tempo record.
Specializzato nella ricerca di corpi, ha supportato le forze dell’ordine in indagini delicate, contribuendo a risolvere casi critici.
Ha collaborato a operazioni per smascherare combattimenti illegali di cani e sequestrare animali sfruttati.
Il suo background belga e l’addestramento svizzero lo hanno reso un cane riconosciuto a livello nazionale per competenze uniche nel campo del soccorso.
Riconoscimenti e Onorificenze:
Bruno è stato premiato personalmente da Giorgia Meloni, che ha espresso pubblicamente il proprio dolore per la sua morte, definendola un “atto brutale”;
Ha ricevuto un premio a Palazzo di Città per il suo ruolo nella ricerca di persone disperse e nel contrasto al maltrattamento animale.
Riconosciuto ufficialmente per aver salvato 9 vite umane, tra cui anziani e individui in pericolo.
Il cane Bruno è stato avvelenato con un wurstel farcito con chiodi, che gli ha causato un’emorragia interna dolorosa e prolungata. L’atto, definito “orrendo” dalle autorità, ha sollevato sospetti di una rappresaglia legata alle sue operazioni contro i trafficanti di animali. L’addestratore, devastato, ha dichiarato: «Oggi sono morto insieme a te», sottolineando il legame indissolubile tra loro.
La morte di Bruno ha acceso i riflettori sulla necessità di proteggere i cani da soccorso, che rischiano la vita per salvare gli esseri umani. La sua storia ha unito la comunità tarantina e il Paese intero, spingendo le istituzioni a condurre indagini per identificare i responsabili. Bruno rimarrà un simbolo di altruismo e un esempio di come gli animali possano essere veri e propri eroi, meritevoli di rispetto e protezione.
“Un cane non è solo un amico: è un custode di vite umane. Bruno ci ha insegnato che il coraggio non ha dimensioni.” – Tributo dell’Unità Cinofila Endas.
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